CONTENITORI DI RIGENERAZIONE URBANA
Principi strategici per rigenerare insieme una città
L’Associazione Aree Urbane Dismesse (AUDIS) ha presentato il 10/6/2008 la Carta della Rigenerazione Urbana.
Alcuni temi individuati da AUDIS possono avviare visioni strategiche per la rigenerazione urbana.
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PER LA QUALITA’ URBANA
– porre in rapporto dinamico tutti gli elementi legati alla riqualificazione di un’area con quelli più ampi del contesto;
– misurare la qualità di un intervento di rigenerazione in base sua capacità di garantire un più ampio ed equilibrato sviluppo urbano, che comprenda residenzialità, servizi e lavoro;
– costruire un governo territoriale sempre più aperto al contributo di tutti gli attori;
– privilegiare negli obiettivi dei progetti la maggiore coesione sociale ed economica;
– valutare la qualità di ogni singolo intervento in base alla sua capacità di una integrazione fisica, sociale ed economica con il contesto urbano di lunga durata.
PER LA QUALITA’ URBANISTICA
– inquadrare il progetto di rigenerazione nella pianificazione generale della città e nella programmazione strategica di ampia scala;
– fondare i quadri strategici sulla sintesi degli interessi sociali, economici e culturali della comunità urbana.
PER LA QUALITA’ ARCHITETTONICA
– costruire i presupposti d’attrattività delle aree, sviluppando l’integrazione fra la sfida della contemporaneità e dei nuovi stili dell’abitare, del lavorare, del vivere, della multietnicità;
– l’uso delle nuove tecnologie compatibili con l’ambiente e che assicurino il risparmio delle risorse;
– la continuità con l’esistente, la storia dei luoghi e i fattori identitari locali.
Promuovere i concorsi pubblici come pratica per rendere ogni progetto un vettore di idee per arricchire la città e per darle identità, nella realizzazione delle urbanizzazioni e delle opere pubbliche in generale.
PER LA QUALITA’ SOCIALE COME BENESSERE
– facilitare la coesione, favorire i rapporti interpersonali e l’interazione con i luoghi;
– nuove composizioni residenziali socialmente articolate, attraverso la realizzazione di un’offerta immobiliare diversificata (proprietà/affitto, mercato/social housing);
– sviluppare le attività lavorative all’interno delle aree residenziali;
– verificare la sostenibilità sociale delle trasformazioni prevedendo l’impatto sul contesto;
– promuovere la tenuta e il miglioramento delle dotazioni territoriali, delle aree verdi, delle aree pedonali, del commercio, dei luoghi di aggregazione, degli spazi pubblici, della residenza sociale e non convenzionale;
– perseguire i programmi di rigenerazione con processi di partecipazione codificati.
PER LA QUALITA’ ECONOMICA
– produrre occasioni di sviluppo autopropulsivo duraturo nel tempo;
– bilanciare qualità tecnica, tempi, efficienza attuativa e costo globale;
– apprezzare i benefici potenziali fin dalla nascita del programma di recupero (utilità e benefici generati dagli investimenti di riqualificazione;
– determinare i presupposti finanziari ottimali per le trasformazioni, favorendo le condizioni d’avvio per l’investimento privato in funzione delle sue ricadute pubbliche;
– promuovere un uso del patrimonio immobiliare pubblico come leva, anche economico-finanziaria, per gli investimenti privati;
– valutare il potenziale rischio d’impresa con gli opportuni studi di fattibilità per la scelta delle destinazioni d’uso più appropriate, in relazione ai realistici costi di intervento;
– sviluppare la progettazione economica e finanziaria della rigenerazione in base agli strumenti pianificatori e programmatici generali, per rispettare nell’attuazione le strategie urbane di lungo periodo.
PER LA QUALITA’ AMBIENTALE
– promuovere il recupero delle aree urbane dimesse, per una crescita urbana sostenibile e per la bonifica ambientale di siti storicamente inquinati;
– valutare preliminarmente le condizioni ambientali delle aree, costruendo idonei studi sugli impatti determinati dalla bonifica dei siti potenzialmente contaminati;
– minimizzare l’espansione urbana, promuovendo l’uso efficiente delle strutture e delle infrastrutture esistenti, abbattendo il consumo energetico degli edifici e della città.
PER LA QUALITA’ ENERGETICA VERSO LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
– trasformare gli edifici da consumatori a produttori di energia;
– integrare il linguaggio del progetto con le tecnologie più avanzate per il contenimento dei consumi energetici;
– adottare i sistemi passivi (materiali di costruzione, esposizione, uso del verde, ventilazione, ecc) e attivi (teleriscaldamento, impianti di condizionamento intelligenti, fonti energetiche rinnovabili, raccolta e utilizzazione dell’acqua piovana, ecc) per migliorare l’efficienza energetica;
– utilizzare le biotecnologie per assorbire le sostanze inquinanti nelle bonifiche di aree inquinate;
– incentivare la produzione di energia domestica (fotovoltaico, solare termico etc.) promuovendo un nuovo mercato energetico in cui i cittadini diventino anche produttori d’energia;
– progettare gli spazi aperti (pubblici e privati), il verde e le superfici d’acqua come elementi integranti del riequilibrio bioclimatico;
– adottare normative che stimolino la capacità di produrre edifici con alte prestazioni ambientali da parte degli operatori;
– promuovere incentivi fiscali e normativi per contrastare la politica del basso costo di costruzione, che genera sia aumento dei costi di manutenzione e di gestione, sia spreco energetico, gravante sulla salute dei cittadini e sulla qualità urbana;
– elaborazione di nuovi modelli metodologici per l’edilizia pubblica con la partecipazione degli attori imprenditoriali, sociali e tecnici.
PER LA QUALITA’ CULTURALE
– progettare trasformazioni sulla base della consapevolezza del portato della storia fisica, economica e sociale dell’area e della città;
– promuovere un lavoro di indagine e di ‘ascolto’ del luogo e dei suoi abitanti, come premessa per ogni progetto di rigenerazione, come meccanismo in tutte le fasi di realizzazione, grazie al contributo di professionisti dedicati;
– identificare le categorie d’intervento sulla conoscenza dei valori testimoniali dei manufatti architettonici presenti e dei loro contesti;
– fondare la vitalità delle trasformazioni urbane su azioni che compongano il senso appartenenza al territorio, la continuità storica e le nuove risposte alle sfide dello sviluppo urbano.
PER LA QUALITA’ PAESAGGISTICA
– giungere a una sintesi tra la morfologia del territorio, il patrimonio presente, il sistema delle risorse, il sistema sociale ed economico della comunità, creando un ‘bene paesaggio’ inteso come costruzione collettiva;
– sollecitare la graduale riappropriazione sociale ed emozionale del ‘paesaggio abbandonato’
fonte: Carta Audis della Rigenerazione Urbana
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